venerdì 10 giugno 2016

Consapevoli negli acquisti - Boicottaggio come strumento di dissenso e condanna.



Ogni acquisto è un voto

 Pensiamo prima di comprare!!!



 Risultati immagini per boicottaggio resistenza 






LISTA MULTINAZIONALI DA BOICOTTARE


LISTA DELLE MULTINAZIONALI E DEI GRUPPI DA BOICOTTARE: I PRODOTTI E
IL PERCHE’
Questa e’ una lista non completa di riferimento per un consumo
ragionato. La lista verra’ organizzata meglio e arricchita al piu’
presto. Alla fine della pagina trovate una lista dei prodotti da
boicottare organizzata per tipologia dei prodotti in ordine
alfabetico.
UNILEVER
(proclamata da Animal Aid per esperimenti su animali)
:COMPORTAMENTI NON ETICI SEGNALATI: Abuso di potere,Sfruttamento
Terzomondo, Danni all’ambiente, Ogm, Diritti lavoratori, Regimi
oppressivi, Illeciti, Sfruttamento animali,Pubblicita’ scorretta,
Paradisi fiscali
:COSA COMBINA NEL MONDO LA UNILEVER
REGIMI OPPRESSIVI: ha filiali in Brasile, Colombia, Egitto, El
Salvador, Guatemala, Honduras, India, Indonesia, Kenya, Messico,
Marocco, Perù, Filippine, Senegal, Sri Lanka, Turchia e Uganda.
RELAZIONI SINDACALI: nel Giugno 89 i lavoratori della Gessy Lever a
San Paolo, Brasile, occuparono la fabbrica per rivendicare paghe e
condizioni di lavoro migliori; 87 di loro furono licenziati. Sebbene
poi i lavoratori ricevettero un aumento di paga, la direzione
mancò
di riconoscere il consiglio di fabbrica eletto dai lavoratori.
SALARI E CONDIZIONI DI LAVORO: nel 1988 membri del sindacato dei
lavoratori nella fabbrica Elida Gibbs in Sudafrica scioperarono per
il salario minimo. La direzione aziendale ottenne un ordine dalla
Corte Suprema che reprimeva i membri del sindacato dall’interferire
con la produzione e distribuzione di merci. (Comunque, il sindacato
ultimamente ha vinto la sua rivendicazione per un salario minimo
mensile di R 195).
DIRITTO ALLA TERRA: Unilever ha una grande fabbrica di tè a Pazar
nella Turchia Orientale, un’area dalla quale la gente, la maggior
parte Kurdi, è stata espulsa secondo uno schema di sviluppo deciso
dal Governo Turco.
AMBIENTE: la compagnia è stata multata per 5.000 sterline nel 1990
per il rilascio di 50 tonnellate di acido solforico concentrato dalla
sua fabbrica Crossfield Chemicals a Warrington (Gran Bretagna).
Secondo il Registro dell’Autorità Nazionale dei Fiumi, nel periodo
Gennaio-Marzo 1991 la compagnia ha superato gli scarichi consentiti
tre o più volte. Inoltre, tra l’1-9-1989 e il 31-8-1991 la
compagnia fu dichiarata colpevole di inquinamento delle acque.
COMMERCIALIZZAZIONE IRRESPONSABILE: Unipath, filiale della Unilever,
è stata criticata da Maternity Alliance per l’offerta di una
fornitura mensile di un complesso vitaminico insieme ai kit per il
test della gravidanza. I gruppi fanno notare che nel 1990 il
Dipartimento della Sanità consigliò alle donne gravide di
evitare di
prendere integratori dietetici che includono la vitamina A, a causa
dei pericoli di difetti nel nascituro.
CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO: nel Febbraio 1992 Mid Somerset Earth First!
lanciò il boicottaggio della Unilever e dei suoi prodotti
dietetici integrali, alla luce dei test sugli animali e del comportamento
globale verso l’ambiente.


I prodotti:
DETERSIVI: Coccolino, Omo, Bio Presto, Svelto,
Vim, Cif, Lysoform, Surf
SAPONETTE: Lux, Dove, Rexona
SPAZZOLINI: Gibbs
DENTIFRICI: Durban’s, Benefit, lose-up
Pepsodent, Mentadent
CREME: Leocrema, Cutex
SHAMPOO: Clear, Elidor, Axe, Denim, Dimension, Dove, Timotei
COSMETICI: Atkinson
PROFUMI: Fabergè, Brut 33
ALIMENTARI: Milkana, Gradina, Rama, Maya
MARMELLATA: Althea
GELATI: Algida, Carte d’Or, Eldorado, Magnum, Solero, Sorbetteria di
Ranieri
SURGELATI: Findus, Genepesca, Igloo
OLIO: Bertolli, Dante, Friol, Maya
MAIONESE: Calve’, Mayo’, Top down
TE’ : Lipton, TE’ati
MICROSOFT:
per informazioni controllate il sito:
http://www.tmcrew.org/csa/l38/multi/microsoft/index1.htm
IBM:
per info: http://www.tmcrew.org/csa/l38/multi/ibm/ibm.htm


NESTLE’:
(proclamata da Baby Milk Action per violazione codice OMS)
:COMPORTAMENTI NON ETICI SEGNALATI: Abuso di potere,Sfruttamento
Terzomondo, Danni all’ambiente, Vendite irresponsabili, Ogm, Diritti
lavoratori, Regimi oppressivi, Illeciti, Pubblicita’ scorretta,
Paradisi fiscali
:COSA COMBINA NEL MONDO LA NESTLE’:
REGIMI OPPRESSIVI: Nestlè ha filiali in Brasile, Cina, Colombia,
Egitto, El Salvador, Guatemala, Honduras, India, Indonesia, Kenya,
Libano, Messico, Papua Nuova Guinea, Filippine, Senegal, Sri Lanka,
Turchia. L’Oreal è presente anche in Perù e Marocco.
RELAZIONI SINDACALI: nel 1989 i lavoratori di una fabbrica di
cioccolato a Cacapava, Brasile, fecero sciopero. I lavoratori si
lamentavano delle misere condizioni di lavoro, compresa la
discriminazione verso le donne, la mancanza di indumenti protettivi e
le inadeguate condizioni di sicurezza. Entro due mesi dall’inizio
dello sciopero la compagnia aveva licenziato 40 dei suoi operai,
compresa la maggior parte degli organizzatori dello sciopero.
COMMERCIALIZZAZIONE IRRESPONSABILE: recenti mosse della Nestlè nel
campo del latte in polvere per neonati comprendono un’ulteriore
violazione del Codice dell’OMS, cioè la pubblicità del suo
nuovo
latte ipo-allergenico, Good Start, negli USA. Si è saputo che
alcuni
neonati hanno sofferto di shock ‘anafilattici’, con pericolo per le
loro vite, dopo essere stati nutriti con questo prodotto. Vedi anche
il boicottaggio sotto.
TEST SU ANIMALI: L’Oreal è attualmente oggetto di boicottaggio per
il suo uso continuato di test sugli animali. La stessa Nestlè è
stata recentemente criticata dalla BUAV (antivivisezionisti inglesi) per
aver fatto test di cancerogenicità del suo caffè su topi.
CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO: la Nestlè è attualmente oggetto di un
boicottaggio mondiale per la pubblicità irresponsabile del latte
in polvere, e L’Oreal per i test sugli animali.
I prodotti:
BEVANDE: Nescafè, Nesquik, Nestea, Orzoro, Belte’, Chino’, Mirage,
Nestea, One-o-one, S.Bitter
ACQUA MINERALE: Claudia, Giara, Giulia, Limpia, Lora Recoaro,
Pracastello, Sandalia, Tione,Perrier, Vittel, Acqua Vera, San
Bernardo, S. Pellegrino, Panna, Levissima, Pejo, Ulmeta
DOLCI: Smarties, Kit Kat, Galak, Lion, After Eight, Quality Street,
Toffee, Polo, Rowntree, Motta, Alemagna, Nesquik, Fruit Joy, Fruttolo
CIOCCOLATO: Perugina, Baci, Nestlè
SALUMI: Vismara, King’s
OLIO: Sasso
CONSERVE: Berni, Condipasta, Condiriso
FORMAGGI: Locatelli
PASTA: Buitoni, Pezzullo
DADI PER BRODO: Maggi
SURGELATI: Surgela, Mare Fresco,
La Valle degli Orti
GELATI: Motta, Alemagna,
Antica Gelateria del Corso
CIBI PER ANIMALI: Friskies, Buffet
COSMETICI: L’Oreal, Lancome


MCDONALD’S
http://www.tmcrew.org/mcd/index.html
DEL MONTE
CIRIO
CHIQUITA
Nel suo secolo di vita, l’impresa è stata coinvolta in intrighi
internazionali, in scioperi repressi nel sangue, corruzione, scandali
e colpi di stato. Ancora oggi passa per essere un’impresa dal pugno
di ferro con molti contenziosi aperti con il sindacato e con le
popolazioni dei paesi in cui opera.Dal 91 al 99 Amrican Financial
Corporation ha pagato oltre tre milioni di dollari al partito
repubblicano, aggiudicandosi il quinto posto nel finanziamento ai
partiti americani.Approfitta della sua posizione di potere per
imporre prezzi molto bassi delle aziende agricole di cui si rifornisce.
Nel 1994, tramite un rapporto al Ministero del lavoro del Costa Rica,
il sindacato SITRAP ha denunciato l’esistenza di squadre armate
all’interno delle piantagioni e un clima di intimidazione.
Il sindacato ha aggiunto che molte società baleniere, compresa
Chiquita, tentano di distruggere i sindacati indipendenti convincendo
i lavoratore a iscriversi a sindacati padronali.
Esse licenziano gli attivisti sindacali e li schedano in
apposite “liste nere” affinché non possano trovare lavoro in altre
piantagioni.Nel 1995 in Honduras, Chiquita ha chiuso quattro
piantagioni. Secondo il sindacato locale si è trattato di una scelta
compiuta solo per indebolire il movimento dei lavoratori.
Chiquita ha approfittato dei danni provocati dall’ uragano Mitch,
abbattutosi in America centrale nel 1998, per ricattare i lavoratori
con la minaccia della non riapertura delle piantagioni danneggiate e
per revocare diritti sindacali ed economici che erano già stati conquistati.
Fonti sindacali rivelano che nelle piantagioni Chiquita si usano
pesticidi che l’organizzazione mondiale della sanità classifica come
molto pericolosi. Inoltre il sindacato aserisce che certi pesticidi
sono erogati con aerei, addirittura mentre c’è gente che lavora in
piantagione.L’ alta quantità di pesticidi utilizzati nelle
piantagioni per la produzione di banane contamina i suoli e i fiumi
circostanti avvelenando le acque e uccidendo molte forme di
vita.Secondo l’inchiesta del “Cincinnati Enquirer” pubblicata il 3
maggio 1998, in Centro America le filiali di Chiquita usano vari
sistemi, compresa la corruzione, per ottenere favori dai governi e
per aggirare le leggi che regolamentano il comportamento delle
imprese.Nel 1999 varie associazioni europee tra cui il Centro nuovo
modello di sviluppo, hanno concordato con COLSIBA, il coordinamento
sindacale dei lavoratori bananieri del Centro America, il lancio di
una campagna di pressione internazionale per indurre Chiquita a
relazioni sindacali più corrette e a garantire ai lavoratori migliori condizioni di lavoro.
SUNDDIAMOND:
In Italia i prodotti con il marchio Diamond e Sunsweet sono
distribuiti da Noberasco.
Nel 1997 ha donato 6000 dollari all’ex segretario per l’agricoltura
Mike Espye altri 4000 dollari al fratello Henry Espy,a sostegno della
campagna elettorale di quest’ultimo.Secondo la sezione sindacale
americana Teamstars Local Union usa pesticidi pericolosi.Le relazioni
sindacali da parte di Diamond sono pessime. Il sindacato accusa l’
aziendadi licenziare gli scioperanti e di dare salari molto
bassi.Continua il boicottaggio di Sun Diamond per abusi nei confronti di lavoratori.
Nel 1985, in un momento di grave difficoltà finanziaria, le aziende
ottenne dai lavoratori una autoriduzione dei salari del 30-40% e un
maggior sforzo lavorativo che fece aumentare la resa produttiva .
Nel giro di poco tempo l’aziende recupero’ e i profitti balzarono
all’eccezionale tasso del 40%.Nel 1991 i lavoratori chiesero di far
tornare i salari ai livelli originari, ma invece di accogliere la
richiesta , Diamond licenzio’ i 500 dipendenti in sciopero e li
rimpiazzo’ con nuovi braccianti intimiditi.
Dal 1993 il sindacato ha iniziato una battaglia senza quartiere,
anche a livello internazionale, per la reintegrazione dei lavoratori
licenziati e il ritorno dei salari a livelli ragionevoli.
DANONE:
Chi è la Danone [dalla Guida al consumo critico del Cnms]
Il Centro nuovo modello di sviluppo di Pisa, coordinato da Francesco
Gesualdi, pubblica ogni anno la Guida al consumo critico [edizioni
Emi], che raccoglie informazioni riferite a 170 gruppi italiani ed
esteri presenti con i loro prodotti nei supermercati italiani. Tra
questi, naturalmente, trova spazio anche il Gruppo Danone, di cui vi
proponiamo una sintesi del testo contenuto nella guida.
Multinazionale alimentare di origine francese, il Gruppo Danone è
presente oggi in 27 paesi. Sorta nei primi anni Sessanta come
produttrice di contenitori di vetro, nel giro di una quindicina di
anni è divenuta una dei colossi mondiali dell’alimentare e delle
bevande. La proprietà del gruppo è frammentata fra oltre 140 mila azionisti,
i principali dei quali sono i banchieri Lazard, la
famiglia Agnelli e la società di assicurazione Axa.
La produzione del gruppo Danone è costituita da: latticini e prodotti freschi,
settore in cui è leader mondiale, acque e altre bevande,
ma anche biscotti, pasta, salsa e contenitori in vetro.
Negli ultimi anni è diventata leader nelle acque minerali negli Stati uniti
[secondo operatore dopo la Nestlè], in Argentina, in Cina, e in Indonesia.
Nel marzo dello scorso anno ha lanciato, insieme alla Nestlè, il
primo supermercato on-line per i prodotti di largo consumo delle due
aziende. Ha un accordo strategico mondiale con Coca-Cola per la
produzione e la commercializzazione di succhi di frutta.
In Italia Danone opera attraverso varie società: Danone, Egidio
Galbani, Gelaz, Italaquae, Saiwa, Sorgente Santagata, Birra Peroni.
Danone fa parte di EuropaBio, un’associazione che raggruppa le
industrie con interessi nel settore delle biotecnologie, il cui scopo
è di intervenire a tutti i livelli per legittimarne l’impiego.
Da vari anni gli stabilimenti della sua controllata inglese HP Foods
inquinano gravemente l’ambiente circostante [secondo l’associazione
ambientalista”Hall of shame”, la HP Foods occupa il settimo posto
nella graduatoria delle imprese manifatturiere inglesi più inquinanti].
Per quanto riguarda i diritti dei lavoratori dipendenti, la strategia
della Danone ha previsto negli ultimi anni una graduale chiusura
degli stabilimenti meno redditizi e l’accorpamento dei piccoli, e la
riduzione del personale. Nonostante nel 1996 e nel 1997 avesse
firmato col sindacato internazionale due accordi che la impegnavano a
informare i sindacati ed a concordare con essi i piani di
ristrutturazione, nel giugno 1998, si è aperto un grave scontro in
Francia in occasione della ristrutturazione dello stabilimento di
Sant-Meloin.
I prodotti:
ACQUE MINERALI: Ferrarelle, Igea, Antica Fonte, Boario, Fausta,Vitas
YOGURTH E AFFINI: Yogurth Danone, Vitasnella, Actimel, Danito,
Danette
BISCOTTI E AFFINI (Saiwa): Ritz, Oro Saiwa, Oro Ciok, Crackers
Premium Saiwa, Cipster, Biscotti Tuc, Pansaiwa, Urrà, Biscotti
Vitasnella, Dolcezze del mondo, Le Frolle, Wafer Saiwa, Biscotti
Prince
ALTRI PRODOTTI (gruppo Galbani): Vallelata Galbani, Mozzarella Santa
Lucia, Galbanino, Bel Paese, Certosa
FOSTERS:
http://www.mcspotlight.org/

BURGER KING
Burger King (al contrario di McDonald’s) non è stato così stupido
(che noi sappiamo) per diffamazione, e per questo motivo che
ovviamente non abbiamo la stessa quantità di materiale anche su di loro.
Se dovessero però citare qualcuno in giudizio siamo sicuri che
riusciremmo ad averne tantissime, ma prima di questo mandateci tutte
le informazioni su Burger King che avete.
Burger King della Gran Bretagna è stato al centro dell’attenzione dei
media l’altr’anno quando si scoprì che stipulava i cosiddetti
contratti “zero-ore”, che significa che i lavoratori non vengono
pagati per i periodi di tempo nella giornata in cui non hanno lavoro
da fare (ad esempio a negozio vuoto etc.). Sono stati accusati di
sottopagare il personale di sala fino a che hanno potuto. Adesso
hanno annunciato di non utilizzare più queste pratiche, ma se sai
cose differenti faccelo sapere.
Per info:
http://www.ran.org/ran/kids_action/actions.html – Rainforest Action
Network
http://www.econet.apc.org/fair/extra/best-of-extra/wildmon-burger-
king.html – EcoNet



PEPSICO INC. PEPSI K.F.C. ecc.

Le contestazioni ed i boicottaggi contro la PepsiCo Inc. si basano
sul fatto che opera e sostiene paesi con regimi dittatoriali. La
Pepsi ha sussidiarie in Birmania, Messico, Filippine e in Turchia. La
PepsiCo ha nei suoi stabilimenti laboratori per esperimenti sugli
animali, dove fa studi nutrizionali su delle cavie, che usa anche
pertestare la sicurezza di determinanti ingredienti.
per info: http://www.tmcrew.org/csa/l38/multi/pepsico.htm
PHILIP MORRIS E MARLBORO:
http://www.mcspotlight.org/
SETTORE CHIMICO/FARMACEUTICO
BAYER
HENKEL
JOHNSON & JOHNSON
L’OREAL
COLGATE-PALMOLIVE
(proclamata da BUAV per esperimenti su animali)
:COMPORTAMENTI NON ETICI SEGNALATI: Danni all’ambiente, Vendite
irresponsabili, Diritti lavoratori, Regimi oppressivi, Illeciti,
Sfruttamento animali,Pubblicita’ scorretta, Paradisi fiscali
RECKITT BANCK
(proclamata da BUAV per esperimenti su animali)
:COMPORTAMENTI NON ETICI SEGNALATI: Regimi oppressivi, Sfruttamento animali,
Pubblicita’ scorretta
JOHNSON WAX
(proclamata da BUAV per esperimenti su animali)
:COMPORTAMENTI NON ETICI SEGNALATI: Regimi oppressivi, Sfruttamento
animali
ABBIGLIAMENTO:
NIKE
COSA COMBINA NEL MONDO LA NIKE
REGIMI OPPRESSIVI: tutte le scarpe Nike sono prodotte in Asia, in
particolare in Indonesia, Cina, Thailandia, Taiwan, Corea del Sud,
Vietnam.
RELAZIONI SINDACALI: in Indonesia i sindacati liberi sono illegali e
vengono repressi dall’esercito, i dirigenti sindacali sono
licenziati, imprigionati, torturati, ed anche uccisi.
SALARI E CONDIZIONI DI LAVORO: i lavoratori della Nike ricevono un
salario da fame, inferiore al salario minimo stabilito dalla legge
indonesiana. Lavorano esposti ai vapori delle colle, ai solventi,
alle vernici, per 12 ore al giorno.
COMMERCIALIZZAZIONE IRRESPONSABILE: la Nike spende circa 180 milioni
di $ all’anno in pubblicità, quando sarebbe sufficiente l’1% di
questo bilancio per migliorare le condizioni di 15.000 lavoratori indonesiani.
CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO: nel 1990 Operation Push, un gruppo per i
diritti civili, ha lanciato il boicottaggio della Nike perchè,
nonostante venda il 45% dei suoi prodotti ai neri, non vi sono
afroamericani ai vertici dell’azienda; essa inoltre non concede
sufficienti benefici sociali alla comunità nera.
REEBOK
Ecco le fabbriche-lager” Rivelazioni-choc sulle condizioni di vita e
di lavoro “Operai vittime di abusi, molestie, carenze igieniche”
NEW YORK – La Reebok denuncia la Reebok, sulle condizioni di lavoro
negli stabilimenti che hanno sede nel Terzo mondo. Il primo rapporto
della multinazionale dell’abbigliamento sportivo, sulla vita nelle
fabbriche indonesiane, fornisce un quadro drammatico della
situazione: in quei capannoni, dove si producono le scarpe e le
magliette destinate ai ragazzi di tutto il mondo, gli operai devono
fare i conti con continui disagi e prevaricazioni. E cioè con
molestie, discriminazioni sessuali, costanti minacce alla salute. Il
documento, che conta oltre quaranta pagine, è stato redatto dagli
ispettori inviati dalla stessa Reebok. E la novità non è tanto
nell’averlo commissionato (ispezioni del genere non sono infrequenti,
in aziende che hanno centri di produzione in altri paesi), quanto
nella decisione di renderlo pubblico, in tutta la sua crudezza. Nel
testo infatti si parla apertamente delle terribili condizioni in cui
i dipendenti sono costretti a lavorare. Un “realismo”, nel descrivere
la disumanità nel trattamento degli operai, che suona ancora più
inconsueto, se paragonato ad un analogo rapporto realizzato, due anni
fa, da un’altra multinazionale del settore, la Nike. In quel caso, la
relazione, dai toni molto soft, era stata aspramente criticata, e la
società accusata di aver tentato di mascherare una situazione ben più grave.
Ma forse proprio il “boomerang” d’immagine che aveva colpito
la Nike ha convinto Reebok ad adottare una strategia differente, a
recitare pubblicamente (e con la massima pubblicità possibile) il mea culpa,
per poi annunciare radicali cambiamenti: i vertici hanno già
comunicato che per migliorare le condizioni nelle fabbriche
indonesiane sono stati stanziati 500.000 dollari. “E non è che
l’inizio: questa prima somma verrà utilizzata solo per tamponare le
prime emergenze”, ha fatto sapere la multinazionale. E, negli Stati
Uniti, sono arrivate le prime reazioni positive: “Quello che sta
avvenendo – commenta Scott Greathead, direttore esecutivo del
Comitato legale per i diritti umani – testimonia di una nuova
consapevolezza delle aziende, che cominciano a rendersi conto di come
un’onesta analisi della situazione sia la strada migliore da
percorrere”. Del resto negli Usa le associazioni di consumatori, che
contano migliaia e migliaia di iscritti, conducono da anni una
battaglia contro lo sfruttamento della manodopera nel Terzo mondo, in
cui vengono denunciate soprattutto le condizioni disumane in cui
lavorano bambini e adolescenti. Lotte che appannano l’immagine delle
società che finiscono sul banco degli imputati, e che spesso sono
accompagnate da boicottaggi di alcuni prodotti, sospettati di essere
il frutto di queste violazioni dei diritti umani. (18 ottobre 1999)
ADIDAS
BENETTON
http://www.tmcrew.org/csa/l38/multi/benetton/index.htm
DISNEY
http://www.tmcrew.org/csa/l38/multi/disney.htm
sfruttamento dei lavoratori
CHICCO:
sfruttamento lavoratori
http://www.tatavasco.it/boycott/chicco.htm

SETTORE FOTOGRAFICO:
Eastman Kodak
Nel 1987 è stata nominata il più grande singolo emettitore di
metilene cloride negli USA e per questo è stata condannata a pagare
due milioni di dollari nel 1990.
Anche i dati dell’EPA del 1989 confermano che la Kodak era uno dei
nove peggiori inquinatori con materie chimiche tossiche negli USA ed
uno dei maggiori “rilasciatori” di sotanze “conosciute o sospette di
essere cancerogene”.
http://www.mcspotlight.org


SETTORE PETROLIFERO:
Shell
COSA COMBINA NEL MONDO LA SHELL
REGIMI OPPRESSIVI: nel 1993, il gruppo Shell possedeva filiali in
Brasile, Colombia, Egitto, El Salvador, Guatemala, Honduras, India,
Indonesia, Iran, Kenya, Liberia, Mali, Messico, Marocco, Papua Nuova
Guinea, Perù, Filippine, Senegal, Siria, Turchia e Uganda.
SALARI E CONDIZIONI DI LAVORO: nel 1991 la Shell violava il codice di
condotta della Comunità Europea, pagando ai lavoratori neri del
Sudafrica dei salari inferiori al minimo legale. Inoltre è una delle
tre multinazionali coinvolte nella causa intentata da 500 contadini
del Costarica resi sterili dai pesticidi. La Shell e la Dow Chemical
avevano sviluppato e prodotto il pesticida DBCP, che è proibito negli
U.S.A. e che ha causato la sterilità nei lavoratori delle piantagioni di banane.
La Shell e la Dow Chemical hanno bloccato il processo nel
Texas per 7 anni. Negli U.S.A. la Shell Mining Co. era nel 1989 una
delle 5 imprese minerarie con le peggiori misure di sicurezza.
DIRITTO ALLA TERRA: secondo un rapporto dell’ottobre 1991, una vasta
area di foresta tropicale intatta è minacciata da una serie di 10
dighe idroelettriche, progettate per fornire energia ad un complesso
di miniere di bauxite e fonderie di alluminio nel Parà, in Brasile.
La miniera di bauxite è il primo di molti progetti minerari in
Amazzonia, ed è controllata da ALCOA (U.S.A.) e da una filiale della Shell, Billiton.
La fonderia della miniera userà energia
proveniente dalla diga Cachoeira Porteira, che inonderà 911 Kmq di foresta tropicale,
compresi alcuni villaggi dell’Amazzonia.
La diga inonderà
anche terre abitate da 23 gruppi di popoli indigeni, alcuni dei quali
non sono ancora venuti in contatto con l’uomo bianco. Secondo
Survival International, la Shell è coinvolta nelle ricerche di gas
naturale sul fiume Camisea in Perù, sulle terre degli Indios
Machiguenga, vicino alla zona degli Indios Kugapakori, non ancora
contattati, e quindi vulnerabili alle malattie. Nel 1990,
secondo “The Ecologist”, la Shell ammise di aver scelto una zona in
Thailandia per una piantagione di eucalipti perchè sarebbe stato
relativamente economico sfrattare e risarcire più di 4.000 indigeni.
Fu consentito agli agenti della Shell di usare la corruzione e le
minacce di violenza per indurre gli indigeni a lasciare le loro terre.
AMBIENTE: nell’agosto 1989 la Shell fu accusata di aver causato
un’eruzione di petrolio alla raffineria di Stanlow. Si ebbe una
fuoriuscita di 37.500 litri di petrolio greggio, che inquinò 20 km
dell’estuario del fiume Mersey. Nel primo processo da parte della
National Rivers Authority, la Shell ebbe una multa di 1 milione di
sterline. Fu giudicata incapace di “compiere il proprio dovere di
rispetto dovuto alla comunità”. Secondo l’Autorità Nazionale dei Fiumi,
la Shell era più preoccupata di salvare l’oleodotto che non di
impedire la perdita, con un incremento nella fuoriuscita di 7
tonnellate di petrolio. Nel 1992, la raffineria Stanlow a Ellesmere
Port era all’undicesimo posto nella lista di Greenpeace dei 50
impianti industriali più ‘sporchi’, autorizzata dalla NRA a scaricare
rifiuti tossici nell’ambiente marino. Fu scoperta ad inquinare
illegalmente su 42 dei 275 campioni di acqua prelevati dalla NRA. Fu
scoperta anche a scaricare tre sostanze chimiche proibite senza autorizzazione.
ENERGIA NUCLEARE: nel 1993, la British Lead Mills era membro del
Forum Nucleare Britannico, ed era fornitore di contenitori per materiale radioattivo.
ARMAMENTI: la Shell è coinvolta nella produzione di tessuti da
mimetizzazione tramite Don & Low, e solventi, resine e altri prodotti
con la Shell Chemicals. La Shell inoltre fornisce carburante alla marina ed alle forze aeree.
TEST SU ANIMALI: nel 1993 la Shell, su richiesta legale, ha testato
veleno per roditori su animali, ed anche altri prodotti chimici come
detergenti e anticongelanti prevedono test su animali.
CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO: nel giugno 1993 la Shell interruppe gli
accordi per riconoscere i diritti dei lavoratori ad essere
rappresentati dai sindacati, nella raffineria Haven nell’Essex. Il
sindacato TGWU lanciò nell’agosto 1993 il boicottaggio della Shell,
finchè non saranno restaurati i diritti democratici dei lavoratori.
http://www.tmcrew.org/csa/l38/wwi/shell/index.htm
ESSO:
Una delle maggiori compagnie petrolifere mondiali , con stabilimenti
in mezzo mondo, ma sedi legali concentrate nei paradisi fiscali:
Isole Marshall, Isole Cayman, Bahamas, Lussemburgo…La Exxon-Mobil,
che in Europa si presenta come Esso, è responsabile di almeno quattro
disastri naturali negli ultimi 11 anni.
Dopo che il presidente Bush Jr. ha dichiarato morto il protocollo di
Kyoto sulla riduzione dei gas ad effetto serra, il partito verde
internazionale ha lanciato il boicottaggio della Exxon-Mobil e delle
altre compagnie Usa (Texaco e Chevron) che hanno generosamente
finanziato la campagna elettorale del nuovo inquilino della casa bianca.
Maggiori info su: http://www.corporatewatch.org
Totalfina-Elf:
(proclamata per connivenze con il regime oppressivo in Birmania +
danni per l’affondamento della Erika)
COMPORTAMENTI NON ETICI SEGNALATI: Scarsa trasparenza, Abuso di
potere, Sfruttamento Terzomondo, Commercio con l’esercito, Danni
all’ambiente, Diritti lavoratori, Regimi oppressivi, Illeciti
Eni-Agip:
http://www.tmcrew.org/csa/l38/multi/eni_agip/index.html


SETTORE MOTORI:
Mitsubishi Group e le sue derivazioni Princes, Apricot
La Mitsubishi Corporation (meglio conosciuta per le sue automobili e
per l’elettronica) è coinvolta nell’importazione di grandi quantità di legname in Giappone.
Il gruppo è anche legato al commercio delle armi ed all’industria nucleare.
http://www.mcspotlight.org


SETTORE CHIMICO GENETICO
info: http://www.tatavasco.it/archivio/biotech/biotech.htm
Monsanto:
http://www.tatavasco.it/boycott/monsanto.htm
Novartis
(proclamata da una lega di associazioni di agricoltori e consumatori
americani per la produzione di mais OGM)
COMPORTAMENTI NON ETICI SEGNALATI: Scarsa trasparenza, Abuso di
potere, Sfruttamento Terzomondo, Danni all’ambiente, Vendite
irresponsabili, Ogm, Regimi oppressivi, Illeciti, Sfruttamento
animali, Pubblicita’ scorretta




SETTORE FINANZIARIO:
http://www.tatavasco.it/bancaetica.html
Lista delle banche legate al commercio d’armi:
Ubae Arab Italian Bank
Credito Italiano
Istituto San Paolo di Torino
Banca Commerciale Italiana
Banca Nazionale del Lavoro
Banco di Napoli
Banca di Roma
Cassa di Risparmio di La Spezia
Monte dei Paschi di Siena
Banca Nazionale dell’Agricoltura
Banco Ambrosiano Veneto
Banca Toscana
Banca Popolare di Brescia
Banco do Brasil
Cariplo
Credit Agricole Indosuez
Banca Popolare di Bergamo – Credito Varesino
Banca Popolare di Novara
Banca San Paolo di Brescia
Cassa di Risparmio di Firenze
Banca Carige
Barclays Bank
Unione Banche Svizzere
Banco di Chiavari e della Riviera Ligure
Unicredito Italiano
Banca Popolare di Intra

ETICAMENTE PARLANDO:
Elenco delle società che hanno ottenuto i migliori punteggi dal punto di vista etico
CTM – Importazione e distribuzione di prodotti del Commercio Equo.
COOP – Grande distribuzione.
CONAPI – Cooperativa produttori miele.
BONDUELLE – Verdure in scatola, congelate e fresche.
RITTER – Cioccolata.
ALSO – Farmaci e integratori energetici.
AMBROSOLI – Produzione miele.
BALOCCO – Prodotti dolciari.
BAULI – Prodotti da forno, pandori, panettoni.
DECO – Cooperativa: alimentari e detersivi.
GRANAROLO – Latte e derivati.
ILLY – Caffè.
LUCART – Carta.
OROGEL – Settore agroindustriale, gelati e surgelati.
POMPADUR – Infusi e tè.
SANGEMINI – Acque minerali.
SCHIAPPARELLI – Cosmetici, farmaci, prodotti dietetici




DA BOICOTTARE!!NE HAI BISOGNO? (lista incompleta):

ABBIGLIAMENTO: Nike, Reebok, Adidas, Benetton, Chicco
ACQUA MINERALE: Claudia, Giara, Giulia, Limpia, Lora Recoaro,
Pracastello, Sandalia, Tione,Perrier, Vittel, Acqua Vera, San
Bernardo, S. Pellegrino, Panna, Levissima, Pejo, Ulmeta (NESTLE’),
Ferrarelle, Igea, Antica Fonte, Boario, Fausta, Vitas (DANONE)
ALIMENTARI: Milkana, Gradina, Rama, Maya (UNILEVER)
ANIMALI: Friskies, Buffet (NESTLE’)
BENZINA: Shell, Esso, Agip, Totalfina-Elf, Monsanto
BEVANDE: Nescafè, Nesquik, Nestea, Orzoro, Belte’, Chino’, Mirage,
Nestea, One-o-one, S.Bitter (NESTLE’), Coca Cola, Sprite, Fanta,
Pepsi, San Pellegrino
CIOCCOLATO: Perugina, Baci, Nestlè (NESTLE’)
CONSERVE: Berni, Condipasta, Condiriso (NESTLE’)
COSMETICI: Atkinson (UNILEVER), L’Oreal, Lancome (NESTLE’), Johnson &
Johnson, PalmoliveCREME: Leocrema, Cutex (UNILEVER)
DADI PER BRODO: Maggi (NESTLE’)
DENTIFRICI: Durban’s, Benefit, lose-up, Pepsodent, Mentadent
(UNILEVER), Colgate, Johnson & Johnson
DETERSIVI: Coccolino, Omo, Bio Presto, Svelto, Vim, Cif, Lysoform,
Surf (UNILEVER)
DOLCI: Smarties, Kit Kat, Galak, Lion, After Eight, Quality Street,
Toffee, Polo, Rowntree, Motta, Alemagna, Nesquik, Fruit Joy, Fruttolo
(NESTLE’), Marmellata Althea (UNILEVER), Ritz, Oro Saiwa, Oro Ciok,
Crackers Premium Saiwa, Cipster, Biscotti Tuc, Pansaiwa, Urrà,
Biscotti Vitasnella, Dolcezze del mondo, Le Frolle, Wafer Saiwa,
Biscotti Prince (DANONE-Saiwa), Mulino Bianco (Barilla)
FORMAGGI: Locatelli (NESTLE’)
GELATI: Algida, Carte d’Or, Eldorado, Magnum, Solero, Sorbetteria di
Ranieri (UNILEVER), Motta, Alemagna, Antica Gelateria del Corso
(NESTLE’)
MAIONESE: Calve’, Mayo’, Top down (UNILEVER)
OLIO: Bertolli, Dante, Friol, Maya (UNILEVER), Sasso (NESTLE’)
PASTA: Buitoni, Pezzullo (NESTLE’), Barilla
PROFUMI: Fabergè, Brut 33 (UNILEVER)
SALUMI: Vismara, King’s (NESTLE’)
SAPONETTE: Lux, Dove, Rexona (UNILEVER)
SHAMPOO: Clear, Elidor, Axe, Denim, Dimension, Dove, Timotei
(UNILEVER), Palmolive, Johnson & Johnson
SPAZZOLINI: Gibbs (UNILEVER)
SURGELATI: Findus, Genepesca, Igloo (UNILEVER), Surgela, Mare Fresco,
La Valle degli Orti (NESTLE’)
TE’: Lipton, TE’ati (UNILEVER)
YOGURTH E AFFINI: Yogurth Danone, Vitasnella, Actimel, Danito,
Danette (DANONE)
VARI PRODOTTI: Vallelata Galbani, Mozzarella Santa Lucia, Galbanino,
Bel Paese, Certosa(DANONE – Gruppo Galbani), Kodak, Mitsubi

 

 

 

 

 

 

 

 

tratto da:

https://usalatuatesta.wordpress.com/lista-multinazionali-da-boicottare/

 

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Dopo che si è presa coscienza di tutto questo bisogna fare un’analisi e riconoscere che in reltà il vero problema SIAMO TUTTI NOI.


Noi siamo il sistema, noi lo alimentiamo, esso è fatto a nostra immagine e somiglianza.


Anche l’informazione che abbiamo, è stata un conseguenza della nostra negligenza.


Dobbiamo riconoscere che l’impero sta in piedi grazie a noi, noi viviamo dei prodotti delle guerre, mangiamo il petrolio tutti i giorni.


Finchè non ammetteremo questo le cose non possono cambiare.


Una volta che tutti avranno preso coscienza, dovremo fare qualcosa, insieme, per cambiare il mondo.


Gli strumenti ci sono, e anche i modi per farlo.


Questi comporteranno grandi sacrifici ma quando il nostro obbiettivo sarà realizzato ne sarà valsa la pena, perchè vivremo in un mondo più equo, più giusto, più pulito e abitato da persone dal libero pensiero…




Ma finchè le persone non riacquisteranno il libero pensiero indipendente tutto questo non sarà possibile.


:)